venerdì 5 febbraio 2010

NUCLEARE: SCELTA SOLITARIA

Nucleare: SEL, serve sicurezza per 1 mln anni;  si discuta su strumento referendario.
Prima di pensare a dove piazzare le centrali nucleari "bisognerebbe pensare che la roba che produciamo deve essere conservata in sicurezza – secondo alcuni ultimi studi americani – per un milione di anni".
Per Fabio Mussi, di Sinistra Ecologia e Libertà, – che ha parlato nel corso di una conferenza oggi a Roma – "non c’è spazio in Italia per un ritorno all’atomo come invece ha deciso il governo".
Sul ritorno all’uso del nucleare, dice Paolo Cento, altro esponente di Sinistra Ecologia e Libertà si sta "ancora discutendo se usare lo strumento referendario. Una discussione che – avverte – si concluderà nei prossimi giorni".
Secondo Mussi va bene "tenere viva la ricerca: quella sulla quarta generazione e dal momento che al mondo ci sono 444 centrali è giusto continuare la ricerca sulla sicurezza".
Ma l’alternativa al nucleare, osserva Mussi, è "investire nelle rinnovabili, mentre quella del nucleare è una scelta solitaria: il pacchetto clima-energia, il 20-20-20 dell’Ue, non contempla il ricorso al nucleare".
L’energia nucleare, avverte l’ex-europarlamentare Roberto Musacchio, è stata "bocciata dal Parlamento come metodo per ridurre la Co2".
Ma la cosa "preoccupante – osserva Mussi – è che nessuno sa come si smonta una centrale nucleare: i 6 siti italiani dismessi continuano a scaldare e necessitano di osservazione continua: e, infatti, sono previsti tre turni di lavoro di 8 ore al giorno con costi elevati che ricadono sulla fiscalità generale.
Ovvero, paghiamo per il nucleare che non c’è, ma che avevamo".
Secondo Gianni Mattioli, professore di fisica all’Università La Sapienza di Roma e tra i fondatori dei Verdi, "il governo parla a vanvera di energia, si sentono affermazioni ignoranti e grossolane: per questo chiedo che qualcuno tiri fuori materiale di cui non ci si debba vergognare di fronte alla pubblicistica mondiale".
Rispetto a dei progetti di centrali che potrebbero essere acquistate, ricorda Mattioli (citando una relazione della commissione Industria della Camera), che l'Agenzia per la Sicurezza nucleare francese, quella inglese, e quella finlandese hanno detto che non ci sono sufficienti garanzie di sicurezza per i software di gestione", mentre rispetto a degli esami condotti dall’agenzia americana ci sarebbero dei "problemi per gli eventi meteorologici estremi". (ANSA).


da SEL NAZIONALE

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