sabato 23 gennaio 2010

AZUNI: NO AL TETTO DI 5 NON ITALIANI PER CLASSE

Il comune di Roma, come si apprende dalle pagine del sito web istituzionale e dalle dichiarazioni dell’assessore Marsilio, intende dare nuova applicazione alle disposizioni di un Regolamento del 1996, di ben 14 anni fa, per dare applicazione concreta, dal prossimo anno scolastico al tetto massimo di 5 “stranieri per classe”, raggruppando gli stessi per medesimo gruppo linguistico.
L’iniziativa, che fino ad ora non ha avuto la cura di definire chi siano i bambini stranieri, quali siano i gruppi linguistici di riferimento, quale destino aspetti tutti i bambini che rimarranno fuori dalle graduatorie, e quali indicazioni operative debbano seguire i municipi nella redazione delle graduatorie, è stata condotta nell’assenza totale di qualsivoglia confronto istituzionale, anche solo con gli operatori del settore, dimostrando assoluta noncuranza per il dialogo in un momento in cui medesime iniziative, a livello nazionale, pur trovano spazio per il dibattito.
La Giunta comunale, di fronte a queste iniziative di stampo neanche tanto vagamente razzista, non tiene conto che in 14 anni la situazione dell’immigrazione e dei bambini stranieri nella nostra città è radicalmente cambiata, e necessita di studi approfonditi e regole operative certe, e non di messaggi populisti destinati ad istituzionalizzare le divisioni piuttosto che la necessaria ed auspicata integrazione sociale. Di fronte a tale disattenzione occorre ribadire con fermezza che l’integrazione puo’ partire proprio della scuola dell’infanzia, che è la prima sede per la socializzazione, l’apprendimento, la formazione del linguaggio e delle regole di convivenza. Di cosa ha paura, l’assessore Marsilio, che i bambini di tre anni possano rimanere indietro nei programmi didattici, che rischino lacune incolmabili nell’apprendimento nel dividere giochi e prime esperienze con bambini di nazionalità diversa? Ho presentato in Consiglio Comunale una interrogazione per chiedere le motivazioni di questa iniziativa, le regole operative dettate ai municipi e se siano state previste tutte le misure del caso per affrontare il caos e i ritardi, ineludibili, nella redazione delle graduatorie. Alle famiglie “straniere”, con bimbi piccoli, che risiedono e lavorano a Roma, la mia più completa solidarietà, e l’invito e non sentirsi soli in una città, per loro, sempre più ostile.

Gemma Azuni
Consigliere Comunale
Sinistra Ecologia Libertà

Nessun commento:

Posta un commento